E' innegabile il binomio innovazione-giovani. Se diamo un'occhiata alle città europee che sono paradisi per le startup (Berlino, Londra, Barcellona, Amsterdam, ...ma anche realtà più piccole ovviamente) sono quelle che hanno la vita notturna migliore o le migliori facilities. Prendiamo l'esempio di Berlino: è stata prima città di clubbing, che di startups. Poi, a forza di attrarre i giovani per la qualità della vita, è diventata anche hub di innovazione.
Mentre il trend in Trentino qual è? Università al top in Italia, migliaia di talenti sfornati, e nessuno che resta. Aziende e startups che cercano disperatamente (basta venire a uno Speck&Tech per rendersene conto), e i neo-laureati che non prendono neppure in considerazione di restare.
Perché? Perché ci son 5 bar a Trento, e a mezzanotte chiudono. Scena musicale underground inesistente o quasi. Discoteche fuori città o, se in centro, chiuse sistematicamente. Pattuglie sotto casa ad ogni festa in appartamento. Trasporti indecenti nei fine settimana (speso milioni per la stazione del tram a Zambana, con l'ultimo alle 21).
Ne abbiamo discusso parecchio su questo post con diverse persone nell'ambito startup / tech Trentino: http://bit.ly/tn-sv.
Ci piacerebbe capire meglio quali sono le strategie della Provincia e del Comune a proposito. Per smettere di sentire, come dice Lorenzo, "Trento è un'ottima città per studiare, ma non c'è niente da fare, finita l'uni me ne vado appena posso".
Io sono (tornato e) rimasto per scelta, e con me (pochi) altri. Bisogna agire, perché il tempo passa, ma da quel punto di vista Trento rimane sempre immobile. E non si può volere i giovani, senza una città per giovani.
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Ottima domanda di Marco de Nadai: come facciamo dar voce ai cittadini giovani cittadini a questa politica sorda? Organizziamo una raccolta firme seria presentiamo una petizione? Avete altre idee a riguardo? Non possiamo aspettare invano che ci cada dall alto, più siamo, più ci divertiamo e meglio è... :-)
Ma il Bren Center non va bene? Non ci ad abita nessuno, ci sono parcheggi e vi sono molti bus. È ci sono anche un sacco di negozi.
Basterebbe organizzare una festa per vedere il riscontro, senza dover costruire nulla.
A Trento ci sono serie difficoltà a trovare luoghi dove poter trascorrere una serata in allegra compagnia per carenza di locali autorizzati all’apertura fino a tarda notte, situati in aree diverse da zone residenziali, ove si impone il rispetto delle quiete e del riposo notturno.
Per risolvere questo problema, molto sentito dalla gioventù trentina ed ospite del Trentino (studenti, turisti, …), e restituire vita alle serate trentine l’amministrazione comunale potrebbe ricercare all’interno della città o nelle immediate vicinanze una zona idonea da destinare a spazio di divertimento e socializzazione aperto fino a tarda notte - comprendente attività commerciali, ristoranti, pizzerie, tavole calde, bar, pub, discoteche, ecc. - senza limitazioni di orario condizionate dalla presenza di abitazioni degli immediati dintorni.
Sarebbe questa anche una occasione per riqualificare e valorizzare aree ora marginali (aree industriali dismesse, terreni abbandonati, aree inquinate e recuperate) individuando un luogo di "riferimento" per lo svago di cittadini ed altre persone presenti in città, creando e favorendo in tal modo:
· nuove opportunità di lavoro per imprenditori e dipendenti di esercizi pubblici;
· accentramento delle attività rumorose in aree dedicate, lontane da soggetti potenzialmente disturbabili;
· attrattività per giovani, studenti, turisti e residenti di altre città vicine;
· facilitazione delle attività di controllo e dissuasione della malavita;
· recupero e restituzione alla collettività di un terreno abbandonato/inquinato.
Né avrebbero modo di lamentare concorrenza gli esercenti del centro storico, che possono contare su un altro target e su altri orari di utile apertura.
Non credo che gli eventi siano sempre calati dall'alto, vedi http://speckand.tech tanto per dire. Dico, non stiamo parlando del Gran Carnevale della Città di Trento, ma di cose molto più bottom-up a cui - come dici giustamente te - dovrebbe essere solamente dato l'ok, senza mettere troppi pali nelle ruote.
Il problema è che gli eventi sono calati dall'alto sempre e comunque. Le cose magari ci sono da fare ma nessuno lo sa, non c'è coinvolgimento della comunità. L'amministrazione dovrebbe limitarsi a non limitare sempre e comunque la creatività delle persone. Non servono grandi riforme della cultura, grandi idee degli assessori. Le idee arrivano dalla gente se gli si lancia il messaggio che possono fare.
Senza cadere nelle solite chiacchiere disfattiste da spriz, io penso che l'amministrazione comunale sia più interessata ai voti dei residenti, piuttosto che del benessere degli studenti.
Benessere degli studenti vuole dire avere svaghi, alcune piccole libertà, e possibilità di ascolto al di fuori dell'ambiente strettamente scolastico. La mancanza di quest'ultimo crea un circolo vizioso che non aiuta nè la "bella vita" dei giovani non trentini nè gli investimenti (due insiemi che per l'amministrazione non si intersecano). Quindi il punto è: come far sentire il peso dei cittadini universitari rispetto alla politica?